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Aiutare gli altri per essere felici

02/07/2018

Qualcosa nel desiderio di impegnarsi per qualcun altro senza prevedere alcun tornaconto o beneficio personale ha un impatto sul benessere e sulla salute che supera tutto il resto: dieta, stile di vita, socialità o fede religiosa. Tra i fattori che influenzano lo stile di vita, l’altruismo sembra la più potente vitamina per assicurarsi una vita lunga e in salute.

L’atto del dare ha inoltre un forte impatto sulla felicità. Dopo la pubblicazione di Bowling alone [Giocare da soli], il rivoluzionario libro del politologo, Robert Putnam, che portò l’attenzione degli americani sul logoramento del tessuto sociale negli Stati Uniti, i ricercatori della John F. Kennedy School di Harvard decisero di sottoporre a sondaggio 30.000 membri di diverse comunità degli Stati Uniti, al fine di individuare le componenti precise di quello che definirono “capitale sociale”, ossia felicità, forte coesione nella comunità e soddisfazione dei residenti.

Le scoperte furono rivelatrici. Il denaro non era importante, a meno che non si fosse in stato di reale indigenza. Per chi aveva un reddito annuale superiore a 75.000 dollari, la felicità emotiva non aveva praticamente nessuna relazione con il conto corrente. Chi era al di sotto di quel reddito stava male perché faticava anche solo a pagare le bollette, ma una volta raggiunta quella cifra guadagnare di più non portava più gioia. Questa differenza, ovvero riuscire o meno a pagare i conti, era l’unico punto di collegamento tra denaro e soddisfazione nella vita.

Ma il fattore che più di tutti garantiva il maggior senso di soddisfazione e felicità era l’aiuto prestato agli altri. Per la precisione, chi era disposto a donare il proprio tempo o il proprio denaro aveva il 42 per cento di possibilità in più di essere felice rispetto a chi non era disposto a farlo.

La gioia che le persone provano nell’aiutare gli altri, che gli psicologi chiamano “ebbrezza del soccorritore”, ha una componente fisica. I volontari intervistati spesso spiegano di sentirsi come dopo un esercizio fisico intenso o una sessione di meditazione: il corpo rilascia endorfine, gli ormoni del buonumore che contrastano gli effetti dello stress sull’organismo.

 

 

Tratto dal libro "Il Potere dell'8" di Lynne McTaggart
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