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Il corpo risponde - Uwe Albrecht

04/02/2016

Il nostro corpo sa parlare. E non mente. La pelle d’oca, i sudori freddi, l’eccitazione sessuale, il batticuore dovuto all’emozione, lo sbadiglio e lo starnuto per ripulire la nostra energia, le vibrazioni interne causate dalla paura: tutte queste risposte sono le modalità di comunicazione che il corpo utilizza per parlarci del suo stato di benessere ed equilibrio emozionale.

Ma il corpo sa fare molto più di questo. Se diciamo: “Non posso resistere!”, non è indebolita solo la nostra capacità di resistenza a una tentazione; anche i nostri muscoli ne risultano indeboliti.

Dentro di noi esistono molti ritmi: il ritmo cardiaco, il ritmo del respiro e molti altri, che tuttavia non sono elencati nei libri di medicina convenzionale. Anche questi ritmi cambiano. C’è il respiro del cranio e c’è il respiro della spina dorsale, che insieme formano il ritmo craniosacrale. Anche il fegato ha un suo ritmo e lo stesso vale per i reni. Ogni organo ha un proprio ritmo, una propria vibrazione. E nessun ritmo rimane invariato. Il respiro e il battito cardiaco accelerano o rallentano in base alle condizioni di stress o di equilibrio che stiamo sperimentando. E anche il respiro craniale si modifica, come il ritmo di ogni organo.

Siamo come uno strumento che, se ben accordato, produce un suono bellissimo e armonioso. Ma quando siamo “scordati” o in condizioni di squilibrio, il suono che emettiamo è terribile.

In termini matematici, quando siamo in equilibrio, in armonia, la nostra vibrazione è sinusoidale.

Quando siamo stressati e ci troviamo in uno stato disarmonico, la nostra vibrazione sale e scende in modo convulso, come quelle curve frastagliate che si vedono nei grafici del mercato azionario.

C’è poi una terza condizione oltre all’armonia e alla disarmonia, all’equilibrio e allo squilibrio: la rigidità.

In questa condizione, pur non essendo ufficialmente morti, non siamo più nemmeno vivi. Funzioniamo semplicemente in modalità di sopravvivenza.

Pensi che la disarmonia e la rigidità siano condizioni rare? Niente affatto.

La maggior parte delle persone di questo Pianeta, per essere precisi il 59 per cento, è in uno stato di disarmonia. E quante di loro sono quasi morte, o per meglio dire sono in modalità di sopravvivenza? Il 26 per cento. È questa la percentuale di persone bloccate in uno stato di rigidità.

Ne consegue che solo il 15 per cento delle persone di questo Pianeta riesce a vivere in armonia.

Queste persone sono belle dentro e quindi, nella maggior parte dei casi, sono anche belle fuori. Hanno l’aria di essere belle, sono capaci di stare bene, di essere felici e mantenersi in un costante benessere a tutti i livelli: fisico, mentale, emotivo ed energetico.

È proprio questo che il Creatore aveva in mente?

Difficile dirlo. Con l’85 per cento delle persone che vive in condizioni d’infelicità, è un vero spreco...

Prova a guardare attentamente le persone per strada. Quante di loro ti sembrano in equilibrio?

Tratto dal libro “Sì/No” - Usa il test kinesiologico per ricevere risposte immediate e benessere di Uwe Albrecht. Per ulteriori informazioni clicca qui

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