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Il silenzio, tra una nota e l’altra, crea la musica

20/06/2017

Da tempo ho compreso la saggezza di questo antico aforisma: “È il silenzio tra una nota e l’altra che crea la musica”. È una verità che Marcelene e io abbiamo cercato di trasmettere ai nostri figli, sforzandoci di rendere la nostra casa un tempio di serenità e di pace, pur nel trambusto delle attività di una famiglia numerosa. Ogni cosa emerge dal silenzio. Senza silenzio non potrebbe esserci la musica; senza pause, ci sarebbe solo una lunga nota. La meditazione è l’unico modo che conosco per diventare tutt’uno con questi silenzi e da quello spazio entrare consciamente in contatto con la sorgente della creazione stessa.

Medito regolarmente ogni giorno da più di trent’anni e conosco in prima persona i benefici incredibili che la pratica costante porta. Quasi tutti gli eventi fondamentali della mia vita sono scaturiti da intuizioni improvvise arrivate quando ho calmato la mente e mi sono posto in ascolto, mettendo a tacere l’incessante dialogo interiore e rimanendo consciamente in contatto con Dio. Nel mio lavoro ho utilizzato la meditazione per capire cosa dire sul palco e nel mio sacro angolo di scrittura.

È il momento in cui ascolto e chiedo, entrando in uno stato di profonda calma. È uno spazio di pura pace interiore e di serenità. Marcie e io abbiamo fatto conoscere ai nostri figli la meditazione fin da quando erano piccoli. Quando sulla porta compariva il cartello “mamma sta meditando”, i bambini sapevano che quel momento era sacro e dovevano rispettarlo, come se si trovassero in un luogo di culto.

Da tutte le storie di Serena di questo capitolo emerge il desiderio di noi genitori che questa pratica meravigliosa facesse parte della vita dei nostri figli. Ricordo di essere stato a Robben Island, un’isola al largo di Città del Capo, in Sudafrica, dove il leggendario Nelson Mandela trascorse molti anni in isolamento e in profonda quiete. Nel suo lungo periodo di prigionia, scendeva in se stesso e ascoltava attentamente in assoluto silenzio. Quando fu scarcerato, invece di uscire pieno di odio, rabbia e vendetta, pose come priorità il perdono e la riconciliazione, riuscendo così a evitare l’ondata di omicidi e la guerra che molti credevano sarebbe esplosa.

           I Consigli di un Maestro Spirituale di Wayne e Serena Dyer

Tratto dal libro “I Consigli di un Maestro Spirituale” di Wayne Dyer e Serena Dyer
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