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Malattie autoimmuni

03/10/2019

Se soffri di un problema di salute classificato come autoimmune, sappi che l’organismo non si autoaggredisce, ma dà la caccia agli agenti patogeni. La teoria autoimmune prese il via negli anni Cinquanta senza prove che la dimostrassero e non ha ancora alcun supporto scientifico. È vero che le malattie autoimmuni sono gravi: comportano sintomi e disturbi di salute reali e grandi sofferenze, ma il termine “autoimmune” è fuorviante. Se la medicina e la ricerca fossero state abbastanza avanzate quando queste patologie cominciarono a diffondersi tra la popolazione, avrebbero usato la parola “viralimmune”, perché il corpo attacca gli invasori che ostacolano la salute, che sono soprattutto virus.

 

Non è colpa dei medici se dicono ai pazienti che il loro organismo si autoaggredisce, perché sono vittime della teoria autoimmune. Nelle facoltà di medicina non si spiegano le vere cause di centinaia di malattie, in quanto sono ancora un mistero scientifico. Siccome i ricercatori non riescono a individuare il vero problema e quindi a proporre una reale modalità di guarigione, concludono che dev’essere il sistema immunitario a distruggere gli organi, le ghiandole o i tessuti. La spiegazione più plausibile sembra essere che la colpa è dell’organismo stesso. Se fosse così, sarebbe giusto rivelarlo ai pazienti, ma non è vero e sentirsi dire che il proprio organismo è diventato un nemico è deleterio per il processo di guarigione.

 

Questo vale soprattutto per i giovani a cui viene diagnosticata una malattia autoimmune. Più si è giovani e più il messaggio che il proprio corpo è difettoso o si sta distruggendo da solo diventa ossessivo, provocando ulteriore danno al proprio benessere. Sentirsi dire che la propria malattia autoimmune è di origine genetica (altra informazione non esatta) è un vero colpo. Quando una giovane donna esce dallo studio del medico con una diagnosi di tiroidite di Hashimoto, con il messaggio che il suo sistema immunitario le sta distruggendo la tiroide e che questa disfunzione è codificata nella fibra stessa del suo essere, la paziente, oltre a guarire dalla malattia, dovrà anche riprendersi dal trauma psicologico che incide sulla salute del corpo e della mente.

 

Non c’è niente di confortante per la mente e il benessere psicologico in una diagnosi di malattia autoimmune. L’unica consolazione deriva dal fatto che la propria sofferenza è stata riconosciuta e le è stato dato un nome. Sarebbe bello se la medicina e la ricerca non fossero così disorientate a proposito di problemi di salute cronici e potessero dirti: “Sì, la tua sofferenza è reale. Il tuo organismo crea anticorpi per individuare e distruggere gli agenti patogeni. In altre parole, il tuo sistema immunitario sta dando la caccia a un germe.” Esistono centinaia di varietà di virus comuni e ogni giorno compaiono nuove mutazioni che creano scompiglio negli organi e nel resto del corpo, dando luogo a una serie di diagnosi di malattie autoimmuni perché i dottori rilevano un’infiammazione che non sanno come spiegare.

 

Sono in errore quei ricercatori che credono di aver individuato gli autoanticorpi, ovvero anticorpi creati dal sistema immunitario per aggredire l’organismo stesso. Si tratta effettivamente di anticorpi prodotti dal sistema immunitario, ma non allo scopo di aggredirti, bensì per combattere un virus. Di solito si tratta di un virus sepolto nelle profondità dell’organismo e che gli attuali test clinici non riescono a individuare.

 

In realtà sono gli agenti patogeni nascosti a creare l’infiammazione. Non è un errore del sistema immunitario, né è colpa degli alimenti considerati infiammatori. Il motivo per cui certi alimenti provocano infiammazione è che nutrono gli agenti patogeni e sono questi ultimi a causare l’infiammazione. Il compito del nostro sistema immunitario è scovare virus e batteri e distruggerli. Se il sistema immunitario è indebolito il compito è difficile. Ma, anche se debole, il sistema immunitario non si rivolta contro il corpo o la mente: c’è sempre un agente patogeno nascosto.

 

Chi soffre di una malattia considerata autoimmune è anche alle prese con problemi dell’apparato endocrino. I fitormoni che solo il succo di sedano possiede sono fondamentali per porvi rimedio. Questi ormoni vegetali penetrano in tutte le ghiandole endocrine per coadiuvarle, rafforzarle e riequilibrarle affinché possano uscire da uno stato di iper o ipoattività. Questo riequilibrio delle ghiandole endocrine, dalle surrenali alle pancreatiche, consente la produzione della giusta quantità di ormoni.

 

Come abbiamo visto, chi soffre di un disturbo autoimmune ha anche un’infezione virale. Alcune sono infezioni croniche lievi causate da virus come l’Epstein­Barr, altre sono infezioni più gravi provocate da virus come l’HHV­6. Alcune persone soffrono di problemi di salute come la nevralgia del trigemino causata dall’herpes zoster, altre di sclerosi multipla provocata dall’EBV. In passato erano poche le malattie considerate autoimmuni, ora sono decine e continueranno ad aumentare, tanto che a un certo punto quasi tutti i disturbi non compresi dalla medicina e dalla ricerca saranno classificati come autoimmuni e di origine genetica, seppure in assenza di prove. In tutte queste situazioni e in molte altre, ci viene in aiuto l’alimentazione: gli aggregati di sali di sodio del succo di sedano sono i migliori killer di virus.

 

Ecco perché quando si assume il succo di sedano si osserva una riduzione dell’infiammazione. Dato che l’infiammazione è causata dai virus, quando gli aggregati di sali distruggono le membrane esterne delle cellule virali, indebolendo le cellule stesse e riducendone il numero, anche la misteriosa infiammazione si attenua. Inoltre, i sali si legano alle scorie, come le neurotossine prodotte dai virus quando si nutrono di tossine e metalli pesanti. Le neurotossine virali sono un altro aspetto delle malattie autoimmuni di cui la medicina e la ricerca non sono al corrente. In realtà, infiammano il sistema nervoso di chiunque abbia sintomi autoimmuni. I sali introdotti dall’alimentazione grazie al succo di sedano eliminano la loro causa (la carica virale) e le disattivano, liberando il sistema nervoso.

 

È l’efficace connubio di ormoni vegetali e aggregati di sali di sodio del succo di sedano che aiuta le persone a riprendersi dai sintomi che la medicina chiama malattie autoimmuni.

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Cristina Serci

Data: 22/11/2019 20:11

È interessante ma io, affetta da diverse e importanti patologie "autoimmuni" non riesco a credere un una terapia tanto semplice. Sarò fuorviata dagli studi medici ma il rimedio mi sembra una bufala. Leggerò, però, di più: quanto se ne deve assumere e come e, nel dubbio, proverò. In ogni caso grazie

gio

Data: 09/10/2019 14:48

Molto interessante. Vorrei sapere se ci sono studi scientifici sui quali si basa questa teoria, Grazie

Virginia

Data: 04/10/2019 15:33

Interessantissimo !!!