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I Consigli di un Maestro Spirituale

Wayne Dyer

Anno di pubblicazione: 2017
Formato: Libro
€ 14,90€ 14,16 Aggiungi al carrello

Lascia che cuore e mente ti guidino verso la missione a te destinata.

Solo quando avrai scoperto il tuo potenziale, potrai rincorrere la felicità!


Prendendo in prestito una delle frasi più celebri di suo padre “sprigiona il tuo potenziale”, Serena Dyer in questo libro dà alcuni suggerimenti per riconoscere il tuo talento e vivere così una vita all’altezza delle tue aspettative. Sesta figlia di Marcelene e Wayne Dyer, noto al pubblico come il “padre della motivazione”, sin da piccola ha potuto contare sulla guida di due genitori spirituali, una presenza importante che ha inciso positivamente sulla crescita personale.

Partendo dai dieci segreti per il successo delineati dal padre Wayne, Serena stila un elenco di dieci argomentazioni ripercorrendo la sua storia, raccontandone gioie e criticità. Il suo scopo è quello di dar vita a spunti di riflessione che possano essere d’aiuto a quanti rivestono o si apprestano a rivestire il complesso ruolo di genitore.

Dal canto suo, Wayne mette a servizio dei lettori la sua esperienza offrendo il suo punto di vista sui vari argomenti.

La felicità arriva quando vivi la vita che sei destinato a realizzare. Ricorda! Tutti siamo nati con una missione da svolgere, anche se molto spesso non ci è chiaro quale essa sia. Se anche tu sei alla ricerca della tua strada, non abbatterti!

Libera la mente dai condizionamenti,

punta l’attenzione su te stesso e impara a non dare troppo peso ai giudizi altrui…

l’unico giudizio in grado di portarti benefici è quello che hai di te stesso


Sprigionare il tuo potenziale, infatti, dipende da come conduci la tua esistenza, dalla cura che hai della tua vita e dei tuoi talenti. Impara a farlo con te stesso, poi trasmettilo ai tuoi figli: fai in modo che crescendo sappiano riconoscere e dare spazio alle proprie inclinazioni, incoraggiali a fidarsi del proprio intuito e a non scendere mai a compromessi per compiacere qualcun altro, ma soprattutto insegna loro il coraggio di voltare pagina.

Il cambiamento, infatti, rappresenta una tappa dell’esistenza umana che molto spesso si rivela necessaria per raggiungere il successo. Inoltre, nella prospettiva offerta da Serena Dyer in questo libro, successo e fallimento non costituiscono realtà di fatto ma esistono solo come status della tua mente. Dunque, lavora su te stesso, cambia modo di pensare e riappropriati della felicità che ti spetta!

“Sono cresciuto con l’idea che ognuno di noi ha un proprio potenziale, che viviamo in un universo perfetto dove tutto è connesso e che siamo qui per uno scopo. Ogni anima imparerà diverse lezioni e insegnerà a sua volta agli altri: ecco perché veniamo su questo Pianeta. Non ho mai dubitato di essere venuto al mondo con una missione, anche se non sempre mi è stato ben chiaro quale fosse” — Wayne W. Dyer


La tua scarsa autostima influenza negativamente il lavoro e la vita privata? Non credi di essere portato per un’arte in particolare? Senti che ogni tua azione sia inconcludente? Questo libro, scritto a quattro mani da Wayne e Serena Dyer, ti farà cambiare idea.

Lui, autore di fama internazionale, counselor ed esperto in materia di crescita personale, è affettuosamente chiamato dai fan “padre della motivazione”. Lei, giovane donna che ha avuto la fortuna e la responsabilità di crescere guidata da genitori spirituali come Marcelene e Wayne Dyer. Dopo aver osservato per anni il lavoro di suo padre, Serena ha deciso di condividere con i lettori la sua esperienza e l’efficacia del modello educativo adottato dalla sua famiglia.

Ad ispirare l’autrice sono stati, infatti, i dieci segreti per il successo e l’armonia delineati dal padre Wayne, da cui Serena è partita per dar vita ad una serie di suggerimenti per sprigionare il potenziale che è in ognuno di noi, trovare la propria strada e vivere a pieno l’esistenza di cui siamo parte integrante. Un insieme di storie realmente accadute all’autrice, stralci di vita quotidiana che portano sul palcoscenico situazioni di successo ma anche sconfitte, mettendo in evidenza il modo di affrontare le cose, perché in esso si nasconde il segreto della felicità.

Un collaborazione unica padre-figlia che, oltre ad essere guida per chiunque voglia capire qual è la sua missione su questo mondo, intende aiutare i genitori nel complesso ruolo educativo. Dunque, cosa aspetti? Sprigiona il tuo potenziale e preparati a vivere a pieno la vita!

“Sprigiona il tuo potenziale” è una delle frasi più celebri di Wayne Dyer,

noto al pubblico come il “padre della motivazione”,

ed è da sempre una guida illuminante per sua figlia Serena,

che in questo libro racconta cosa abbia significato per lei crescere al fianco di genitori spirituali.

Non c'è dono più grande che si possa dare o ricevere che rispondere e rispettare la propria vocazione. È la ragione per cui siamo nati. E il modo per essere vivi nella maniera più autentica” — Oprah Winfrey


INDICE


Introduzione di Serena

Introduzione di Wayne

  • Capitolo 1: Sprigiona il tuo potenziale
  • Capitolo 2: Mantieni una niente aperta a tutto e non attaccata a nulla
  • Capitolo 3: Non puoi dare ciò che non possiedi
  • Capitolo 4: Abbraccia il silenzio
  • Capitolo 5: Rinuncia alla tua storia personale
  • Capitolo 6: Non puoi risolvere un problema con la stessa mente che l’ha creato
  • Capitolo 7: Non esistono risentimenti giustificati
  • Capitolo 8: Tratta te stesso come se fossi già chi vorresti essere
  • Capitolo 9: Fai tesoro della tua divinità
  • Capitolo 10: Saggezza è evitare i pensieri che ti indeboliscono

Ringraziamenti

Gli autori


ESTRATTI DAL LIBRO


La forza del pensiero nella nostra vita

Diventiamo ciò che pensiamo: questo è uno dei più grandi segreti che molti, mentre realizzano la propria missione, ignorano. Ciò che pensiamo riguarda la nostra mente. Se questo invisibile mondo interiore chiamato “mente” è chiuso alle idee nuove e alle infinite possibilità, è come se uccidessimo l’aspetto più importante della nostra stessa umanità. Una mente aperta e non legata a nessun particolare modo di vivere è simile a un contenitore vuoto che consente a nuove e a infinite possibilità di entrare perché siano esplorate.

Ho sempre amato la descrizione paradossale che Mark Twain fa di una persona cresciuta con una mente chiusa e attaccata a certi modi di pensare e di comportarsi: “Non sono tanto le cose che non conosciamo a metterci nei guai: è che le cose che conosciamo non sono come crediamo.” Mia moglie e io volevamo che i nostri figli facessero esperienze e arrivassero a comprendere il loro potenziale illimitato. A casa nostra, temi come la reincarnazione, i ricordi di vite precedenti, il metodo chiropratico network di analisi spinale, la medicina energetica, la canalizzazione, l’autoguarigione, la meditazione, il canto e mille altre possibilità comprese in un’infinita lista di idee “stravaganti” erano tutti argomenti su cui si discuteva e che si sperimentavano.

Le meravigliose storie che Serena pesca dai ricordi della propria infanzia trascorsa con due genitori “strambi” riflettono l’importanza che per noi aveva la disponibilità a conoscere idee di ogni genere, anche se generalmente considerate “insolite”. Non volevo che i miei figli si vedessero come normali né come ordinari.

I primi anni di Serena sono stati diversi da quelli di qualsiasi bambino che io abbia conosciuto o di cui abbia letto. È venuta su questa Terra con un linguaggio che si manifestava mentre dormiva e che non era quello che si parlava a casa. La sua stessa sopravvivenza è dipesa dal fatto che i genitori avessero una mente aperta e non attaccata a un metodo particolare con cui crescere questa neonata unica e difficile, diventata poi una bambina splendida.

Compresi che l’esperienza di quindici anni prima con il bambino a cui era stata diagnosticata una forma incurabile di autismo infantile mi era servita anche per preparami a gestire al meglio i sintomi di Serena, man mano che si manifestavano. Fu allora, quand’ero un giovane professore universitario e un terapeuta praticante, che mi si aprì la mente, e fu la mia mancanza di attaccamento al sapere istituzionale a permettermi non solo di mantenere ampie vedute, ma anche di aiutare mia figlia a crescere mentre attraversava un momento difficile, in un mondo che a tratti le sembrava estraneo e minaccioso.

Meditazione e inconscio

Quando effettuo una meditazione, pian piano riprogrammo la mente a credere che sono una persona capace di stare in silenzio. Ho smesso di dire a me stessa che stare in silenzio è più difficile per me che per gli altri o che è colpa mia se parlo tanto e che non è possibile per me cambiare. Quando questi pensieri mi si affacciano alla mente, mi limito a osservarli e li lascio tornare da dove sono venuti.

Sono felice di poter affermare che negli anni sono riuscita a migliorare, seppure solo un po’. Se anche per te questo concetto è ostico, prova a spegnere la radio quando fai un tragitto breve: ancora meglio, spegni la televisione almeno cinque minuti prima di andare a letto e ringrazia Dio per tutto ciò che hai nella vita. Una delle mie frasi preferite è: “Se l’unica preghiera che dirai mai è ‘grazie’, sarà sufficiente.”

Osservare i nostri pensieri e abbracciare il silenzio è importante specialmente prima di addormentarci. Come insegna mio padre, qualsiasi cosa tu stia pensando negli ultimi cinque minuti prima di cadere nel sonno, ossia prima che la mente inconscia subentri a quella conscia, questo è quanto ribollirà dentro di te per le otto ore successive. Quindi, se in quei momenti continui a ripensare alle difficoltà della giornata, ti programmi con quei pensieri negativi.

Vedi, il subconscio non è in grado di riconoscere la differenza tra ciò che stai realmente vivendo e ciò che pensi, ma agisce in base all’energia che emetti nel mondo. Ecco perché ottieni ciò che pensi, ti piaccia o no. Così, quando programmi la tua mente concentrandoti sugli avvenimenti sgradevoli della giornata, senza volerlo comunichi al subconscio che desideri altre esperienze simili. Sapendo questo, faccio del mio meglio per focalizzarmi su pensieri positivi prima di andare a letto. Spengo la televisione e, prima di dormire, dedico un po’ di tempo a pensare alle cose che mi danno gioia e pace.

Focalizzandoci sui nostri pensieri in un momento di tranquillità, riusciamo a individuare gli schemi ricorrenti e a cambiare quelli che non sono più adeguati per noi. Mi è sempre stato insegnato che, se modifico la mia mente e comincio a cancellare i pensieri che non mi servono, sostituendoli con altri che invece mi sono utili, la mia vita si avvicina ai miei desideri.

Il silenzio, tra una nota e l’altra, crea la musica

Da tempo ho compreso la saggezza di questo antico aforisma: “È il silenzio tra una nota e l’altra che crea la musica.” È una verità che Marcelene e io abbiamo cercato di trasmettere ai nostri figli, sforzandoci di rendere la nostra casa un tempio di serenità e di pace, pur nel trambusto delle attività di una famiglia numerosa. Ogni cosa emerge dal silenzio. Senza silenzio non potrebbe esserci la musica; senza pause, ci sarebbe solo una lunga nota. La meditazione è l’unico modo che conosco per diventare tutt’uno con questi silenzi e da quello spazio entrare consciamente in contatto con la sorgente della creazione stessa.

Medito regolarmente ogni giorno da più di trent’anni e conosco in prima persona i benefici incredibili che la pratica costante porta. Quasi tutti gli eventi fondamentali della mia vita sono scaturiti da intuizioni improvvise arrivate quando ho calmato la mente e mi sono posto in ascolto, mettendo a tacere l’incessante dialogo interiore e rimanendo consciamente in contatto con Dio. Nel mio lavoro ho utilizzato la meditazione per capire cosa dire sul palco e nel mio sacro angolo di scrittura. È il momento in cui ascolto e chiedo, entrando in uno stato di profonda calma. È uno spazio di pura pace interiore e di serenità.

Marcie e io abbiamo fatto conoscere ai nostri figli la meditazione fin da quando erano piccoli. Quando sulla porta compariva il cartello “mamma sta meditando”, i bambini sapevano che quel momento era sacro e dovevano rispettarlo, come se si trovassero in un luogo di culto. Da tutte le storie di Serena di questo capitolo emerge il desiderio di noi genitori che questa pratica meravigliosa facesse parte della vita dei nostri figli.

Ricordo di essere stato a Robben Island, un’isola al largo di Città del Capo, in Sudafrica, dove il leggendario Nelson Mandela trascorse molti anni in isolamento e in profonda quiete. Nel suo lungo periodo di prigionia, scendeva in se stesso e ascoltava attentamente in assoluto silenzio. Quando fu scarcerato, invece di uscire pieno di odio, rabbia e vendetta, pose come priorità il perdono e la riconciliazione, riuscendo così a evitare l’ondata di omicidi e la guerra che molti credevano sarebbe esplosa.

Fai pace con il tuo passato!

Abbandonare la nostra storia personale significa riappacificarci con il passato, come ha fatto Lauren. Significa confidare che tutto sia avvenuto per una ragione, per insegnarci qualcosa di importante su di noi e migliorare la nostra vita. Ogni esperienza negativa che abbiamo affrontato ha contribuito a trasformarci nelle persone che siamo oggi. Se continuiamo a vivere nel passato, non comprendiamo gli insegnamenti che avremmo dovuto trarne, non evolviamo, ma restiamo legati all’energia di quanto avvenuto allora, e di conseguenza non andiamo avanti e non creiamo il futuro. L’antidoto è accettare il passato per quel che è stato e voltare pagina, allontanandoci dalla sua energia e permettendo a noi stessi di fare nuove esperienze.

Come mi ha insegnato papà, la scia non fa avanzare la barca, è soltanto il segno che si lascia dietro; ciò che la fa avanzare è l’energia che emette in quell’istante. Nella vita vale lo stesso principio. Sono lo stato d’essere e l’energia che abbiamo nel qui e ora a determinare il tipo di esistenza che conduciamo. Il nostro passato, come la scia di una nave, non ci spinge avanti, è solo la traccia che ci lasciamo alle spalle.

La nostra storia personale non influenza ciò che accade nel presente, siamo noi a scrivere le nostre storie e a dare direzione alla vita. Se rimaniamo ancorati al passato, continuiamo a suonare la stessa canzone. Per liberarci del dolore e allontanarci dall’energia degli eventi ormai trascorsi, dobbiamo scegliere di vivere nel qui e ora. Nonostante la nostra storia, le azioni dei nostri genitori, le scelte sbagliate, gli errori o i fallimenti, la vita reale accade nel presente.

Questo stesso concetto si applica anche al perdono di noi stessi per qualsiasi azione compiuta o situazione causata in passato. Non possiamo voltare pagina e sperare in una guarigione se siamo ancora arrabbiati o turbati, se giudichiamo ancora le nostre scelte. Per andare avanti, dobbiamo perdonarci. Concentrarci su ciò che è avvenuto o sulle decisioni di cui ci pentiamo non serve a nulla. Senso di colpa, odio nei propri confronti e vergogna sono solo distruttivi. Come recita il motto: “Reprimere la rabbia è come bere veleno e aspettarsi che muoia qualcun altro.”

Non lasciare che i giudizi altrui influenzino la tua vita 
Scopri il tuo potenziale e preparati a percorrere la strada verso il successo

Wayne Dyer

Wayne W. Dyer, Ph.D., è un autore di fama internazionale e speaker in materia di sviluppo personale. È autore di 30 libri, ha creato molti programmi audio e video, ed è apparso su migliaia di programmi televisivi e radiofonici.

Dyer ha un dottorato in counseling educativo presso la Wayne State University ed è stato professore associato presso il St. John's University di New York.

Il Dr. Wayne Dyer viene affettuosamente chiamato il "padre della motivazione" dai suoi fan. Nonostante la sua infanzia trascorsa in orfanotrofi e case-famiglia, il Dott. Dyer ha superato molti ostacoli per realizzare i suoi sogni. Oggi spende molto del suo tempo per mostrare agli altri come fare lo stesso.


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